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.Il mosaico a ciottoli in Liguria è denominato ”Rissêu”.
L’origine conosciuta di questi mosaici in Liguria risale all’incirca al XIV e XV secolo: questo è il periodo in cui questa arte ha cominciato a diffondersi e ad affermarsi.
Sicuramente ad oggi la Liguria è la regione italiana con il più alto numero di mosaici di ciottoli.
I Liguri, e i Genovesi in particolare, sono stati un popolo di navigatori. La città di Genova infatti era una delle quattro antiche Repubbliche Marinare Italiane, insieme a Pisa, Amalfi e Venezia.
Sicuramente i naviganti genovesi, oltre ad instaurare scambi e relazioni commerciali con i popoli del Mediterraneo, importarono in patria anche la nobile arte del mosaico a ciottoli.
La Liguria, con la sua catena montuosa affacciata sul mare, è geologicamente ricca e quindi ha garantito nel tempo l’abbondanza e la facile reperibilità dei materiali lapidei, naturalmente presenti sulle spiagge e sui greti dei torrenti.
E’ anche per questo motivo che si possono ancora oggi ammirare centinaia di metri quadrati di mosaici a ciottoli, sparsi un po’ ovunque, da est a ovest della regione.
Inizialmente questi mosaici decoravano i sagrati, gli spazi antistanti e vicini ad edifici religiosi, chiese, chiostri e conventi. Questi mosaici dalla forte carica simbolica, contenenti fitte trame di segni, densi di significati metaforici e anche metafisici, fungevano quindi da luogo di passaggio della coscienza umana, dal mondo esterno alla sfera del sacro. Erano un tramite per i fedeli che entravano nel luogo di culto.
Dopo la prima influenza stilistica ellenico-romana, con l’inizio del ‘6oo in questi “tappeti” ricamati a ciottoli prevale un gusto barocco, ma notevoli sono anche le influenze ispano moresche, si è così creato uno stile Ligure, che prevedeva un vasta scelta di modelli da imitare, dall’intreccio floreale a più rigorosi disegni geometrici, composizioni di animali e mostri marini e raffigurazioni simboliche.
Poco spazio è stato invece dedicato alla rappresentazione della figura umana, che si può osservare solo in rari esempi.
Il bicromatismo bianco/nero in questa tecnica si è evoluto nel tempo introducendo nei mosaici di ciottoli anche altri colori: troviamo quindi ciottoli grigi,verdi e rossi, a seconda della zona di recupero dei materiali.
Dal 1600 circa anche la nobiltà genovese iniziò ad usare questo tipo di stile decorativo, per abbellire ville e giardini privati.
E’ importante dal punto di vista stilistico anche l’impiego nel giardino all’italiana, con la creazione di grotteschi e ninfei rivestiti con mosaici molto apprezzabili.
Oltre ai ciottoli la tecnica si arricchiva con l’impiego di altri materiali, quali maioliche, conchiglie,
e paste di vetro.
Negli ultimi due secoli infine, infine, il Rissêu ha trovato la sua anima popolare, diffondendosi nelle piazzette, nei giardini, sui lungomare dei paesi liguri, dove i ciottoli sono facilmente reperibili: diventa consueto trovare mosaici di ciottoli inseriti nell’architettura del tessuto urbano e del verde pubblico.
Purtroppo questo patrimonio artistico rischia di perdersi nel tempo, complice la mancanza di sensibilità e soprattutto di fondi per i restauri da parte delle Istituzioni.
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